Sono amareggiato…
Sono amareggiato, deluso e stanco
unico conforto quotidiano il pianto…
Difficile accettarti, uomo di oggi, chiuso
in te stesso (impotente e fragile) incapace
di amare, senza un graal da cercare. Smarrito
hai il senso del sacro, l’occasione di crescere
e la gioia di non vedere nel fratello un nemico.
La tua bocca coniuga spesso la parola amore,
da fratello il tuo cuore sempre odio e rancore;
ammonisce l’Ecclesiaste “se l’uno cade,
l’altro rialzi il suo compagno; ma guai a chi
è solo e cade senz’avere un altro che lo rialzi”.
Sono amareggiato, deluso e stanco
unico conforto quotidiano il pianto…
Difficile capire e progettare un percorso serio
di dialogo e conoscenza insieme ad altri,
la durlindana da usare con criterio, la croce
da difendere con animo sincero….,
condividere il bello, il vero e il giusto,
trarre ordine dal caos e un’Itaca da approdare.
Corruzione e ingiustizia dilaganti hanno reso
la civitas invivibile, distrutti i sogni dei bimbi,
soffocati negli oppressi i giusti aneliti di riscatto
e degli anziani ogni speranza e dignità.
Sono amareggiato, deluso e stanco
unico conforto quotidiano il pianto…
Difficile così diventare savi strumenti di pace
e di vita, estirpare le radici della violenza
(misteriosa, assurda e incomprensibile):
impossibile sgrossare, senza chiari responsabili
e legalità, la pietra grezza dei nostri animi,
dare senso e contenuto ai nostri giorni,
riempirli di amore disinteressato e amicizia,
costruire il nostro tempio interiore
Santiago diventa sempre più lontana, perde linfa
e calore tra mani innocenti il ramoscello d’olivo.
Sono amareggiato, deluso e stanco
unico conforto quotidiano il pianto…
Avvilente non riuscire ad abbozzare un percorso,
seppur minimo di perfezione, ma neppure dei nostri limiti
immensi, una lieve presa di coscienza (condizione
di ogni avvio), freno e punto debole di una libertà
vissuta come surrogato, banalità, approssimazione,
e futile immensa trascurata irresponsabilità…..
da “Tempi nuovi” di Carlo Ripolo