131) Medjugorje, tra i monti – 11/05/2023
una poesia al giorno
Chi ha fede forte
e duratura
trova conferme.
Chi ha fede tiepida
e non radicata trova
la possibilità di rafforzarla.
Chi è dubbioso
e alla ricerca di un senso
a Medjugorje
trova emozioni.
Chi è scettico
perde sicurezza.
Il frinire delle cicale
ha sempre evocato
immagini eidetiche
ed espressioni poetiche,
mi ha sempre stimolato
a volare alto
con ali sicure
e non posticce.
Quelle di Medjugorje
mi avvicinano anche
a Dio
e al mistero del Creato.
Una chiesa uguale a tante,
due campanili visibili
a distanza,
una vallata ricca di fermenti,
le colline a circolo,
due grandi croci
a sentinella e guida.
Una marea di pellegrini
bisognosi di risposte certe
assetati di eterno
e insaziabili di pane
divino.
E’ un evento
che sfugge ad ogni logica
–come tutti i fatti similari
di tutti i tempi
e di ogni realtà geografica-
ha i caratteri
della verità irrazionale
insondabile parallela
sfuggevole
alle umane potenzialità
non completamente gestibili
e sfruttabili nella variegata interezza.
Su scaglie di roccia viva,
per fede o per conoscenza,
i pellegrini oranti
si arrampicano
per l’erta lunga via
del Podboro
nelle forme più inusitate
e del Krizevac
per la viacrucis
a piedi nudi e in ginocchio
davanti ai segni
della presenza di Maria.
Quante coincidenze
quante situazioni!
Nate lontane tra di loro
che si incrociano
e si ripropongono.
Quante conversioni!
Quanti fatti
non sempre comprensibili,
in questo posto misterioso
e dai simboli esoterici.
Umani limiti
verità divine.
E’ un fervore di iniziative
religiose economiche
e culturali.
La Comunità di recupero
di matrice religiosa
vive nel sociale e a suo
totale carico benefico
per la grande intuizione
della piccola suora Elvira.
Il valoroso ed eroico
padre Slavko morto
a somiglianza di Gesù,
già santo nei discorsi
della gente, continua
l’opera di conversione
arricchimento
e valorizzazione
del grande evento
nel luogo isocronico
tra la chiesa e l’amata croce.
Grande emozione
ai piedi della croceblu
nella piccola valle accidentata
per i numerosi e curiosi,
spettatori indiretti
della sacra visione
al veggente Ivan in attesa
sotto il cielo stellato
tra cori e canti preparatori,
con la sgradevole
sensazione che il miracolo
e l’evento eccezionale
siano vissuti dai più
come qualsiasi fatto umano
abituale abitudinario
quotidiano e commerciale.
Piccolo grande miracolo
in un piccolo povero
villaggio di una piccola
comunità cattolica
indifesa
osteggiata
e continuamente offesa
nel tentativo
di affermare e diffondere
come vuole Maria
l’ennesima parola
di pace e di speranza.
Chi ha fede forte
e duratura
trova conferme.
Chi ha fede tiepida
e non radicata trova
la possibilità di rafforzarla.
Chi è dubbioso
e alla ricerca di un senso
a Medjugorje
trova emozioni.
Chi è scettico
perde sicurezza.
una poesia al giorno