147) Da Pintammati alla Valle del Neto – 27/05/2023
una poesia al giorno
La fascia di terra
che costeggia il mare ionico
snocciola sull’assolata statale 106
paesi e villaggi
dalle identità stravolte
come grani di un rosario infinito,
compresi quelli che da Pintammati
in centosessantachilometri
si affacciano nella Valle del Neto,
con le loro orgogliose miserie
gli antichi problemi
le dignitose bellezze
e il fiero isolamento.
Ore nove, da Bovalino al castello di Roccella,
Ardoresantilariolocrisidernogioiosa,
quarantaminuti tra semafori ruderi
atmosfere antiche e indisciplina.
Ore dieci, il faro di Monasterace
superato Caulonia e Riace linea di confine
magnogreca, rinata per i bronzi famosi,
un’ora intera per cinquanta chilometri
prima di affrontare il tratto più tortuoso:
i ventotto chilometri da Guardavalle a Soverato,
a passo d’uomo per l’affollato passeggio
sul corso di S. Caterina Badolato
Isca S. Andrea e Marina di Davoli.
Gli occhi rassegnati dell’utente abituale,
per necessità turismo o piacere,
hanno visto poche trasformazioni di qualità
solo ininterrotti cambiamenti di facciate
e scellerate colate continue di cemento.
Tutti diversi ma forse uguali
questi paesi subiscono solo i danni
della loro posizione geografica
al centro del Mediterraneo,
evocatrice di invasioni cruente
assalti guerre di religione
per finire agli sbarchi di chi cerca
fortuna tra ultimi e sfortunati.
Ore dieci e trenta, il sorriso dura poco,
poi per l’ampia strada comunque insufficiente
dei quattordici chilometri di Montepaone
e Copanello, innestato nello stretto budello
che da Squillace e la bella Roccelletta
porta al diabolico incrocio di Catanzaro,
snodo cruciale dell’istmo tra i due mari.
Ore undici, si torna un po’ a respirare
per gli ultimi sessanta e più chilometri che,
dagli allungati paesi del commercio sulla strada
di Sellia Cropani e Botricello, portano spossati
all’aeroporto di Isola e all’agognata meta
sospirando, la città di Pitagora e di Milone.
Da Pintammati alla foce del Neto
luoghi invidiabili per le suggestioni
e i paesaggi, l’incontro di civiltà diverse
e accattivanti ha prodotto una ricca
stratificazione culturale originale
ed unica, luoghi della memoria
simbolici metafore della vita varia
e cangiante; ma anche luoghi isolati
ed emarginati,affatto sfruttati,
per storia per mancanza di strutture
per precise volontà e scelte politiche,
e condannati alla marginalità
e al sottosviluppo, senza speranza.
Luogo invidiabile appare evidente
per la sua centralità nel Mediterraneo,
idea grande da coltivare da far condividere
da sviluppare negli aspetti culturali
per la lunga storia dei rapporti
e dei condizionamenti mediterranei
da valorizzare negli aspetti geografici
per la felice posizione.
E gli interessati?
Si comportano in merito come se
il nostro fosse un popolo senza storia
e abitasse in pieno Oceano Pacifico
lontanissimo da coste e isole.
Evidenzia con rilievo la traccia
e il sintetico riferimento geografico
la perifericità che caratterizza,
nella regione Calabria,
ogni esperienza umana e professionale
e in particolar modo ciò che avviene
sulla costa ionica tra Reggio e Sibari.
Pintammati è una fiumara
che divide ed unisce Ardore e Bovalino,
nel territorio della Locride greca
in provincia di Reggio Calabria,
e il Neto sonnacchioso chiude a Nord
la vecchia Calabria Ulteriore.
Il limite geografico racchiude
una limitazione culturale
che agita da tempo immemore
tale lembo del Meridione,
oggetto di attenzione oggi
solo da parte di curdi, albanesi
e di tutti gli extracomunitari
che fuggono dalla loro miseria,
ma anche un intimo legame
di dolci ricordi storici eventi,
nostalgie di trasfigurate esperienze
all’ombra di un gelso o una colonna
e sullo sfondo il canale e la sacra tetracsis.
una poesia al giorno