236) Come tela incompiuta – 24/08/2023
una poesia al giorno
Come tela incompiuta
anche la festa del duemilaventitre
ha mostrato i suoi limiti.
Tra sacro e profano tante son state
le critiche gratuite e le polemiche infondate,
destate dai soliti detrattori usi a vivere
ai margini di comunità con vivace cattiveria.
Come tela incompiuta
anche il rientro in chiesa
dell’antica sacra effigie del Capo,
tra preghiere urlate e confuso progredire
di un corteo privo anche quest’anno
di tutte le rappresentanze che s’ispirano
in concreto al dettame cristiano del vivere
nel giusto, nel bello e nel vero.
Come tela incompiuta
anche la festa di maggio, ormai conclusa
tra sacro e profano nella città antica
tornata alla sonnolenza di sempre,
ha lasciato negli animi buoni,
insieme ad amarezza e sconcerto,
la speranza che non siano più sparsi
anatemi e condanne per finte eresie,
ma verbi di amore e di pace in nome
di un Cristo “veramente” diverso.