246) Primo settembre duemila – 03/09/2023
una poesia al giorno
Amica carissima,
nel momento in cui ti appresti a lasciare
l’amata Scuola per il meritato riposo
sento il bisogno anche nel ruolo
di operatore scolastico,
interpretando i sentimenti
di tutti quelli che ti hanno conosciuto,
di ringraziarti per ciò che hai dato
e significato per l’intera Istituzione
e per avere svolto il tuo compito
con altissimo senso del dovere,
al di là dalle competenze riconosciute
al tuo profilo professionale,
con passione -ai più incomprensibile-
con impegno vero stakanovista
senza soluzione di continuità
con spirito di servizio
senza aggiuntive gratificazioni
economiche o morali,
con l’orgogliosa risibile presunzione
di appartenere alla Scuola migliore
di tutta la Provincia
con la quale ti identificavi
e tutti ti identificavano,
sacrificando spesso e fino agli ultimi giorni ferie
tempo libero e tutta la tua vita personale.
Sento inoltre il bisogno di dirti
che per tutti quelli che operano nella Scuola
tu hai rappresentato, senza ombra di dubbio
o arzigolate interpretazioni,
un esempio unico di dedizione totale,
un modello inimitabile; sottolineando convinto
che la tua “festa di commiato”
non sarà certamente solita e rituale,
(come sapranno organizzare certamente
il preside e tutti gli operatori della tua Scuola ,
che hanno avuto la fortuna di averti per tanti anni
validissima “collaboratrice”), ma speciale e unica
perché speciale e unica sei stata tu
nel variegato e comp1icato mondo della Scuola,
e tu in quell’occasione non dovrai sentirti
insufficiente e limitata come spesso accade,
ma fiera e sicura di aver fatto sempre
il tuo dovere e con grande dignità.
Amica stimatissima,
nel giorno in cui ti appresti a lasciare
la Scuola per il meritato riposo, sento il bisogno
questa volta nel ruolo di pensionato
di dirti con estrema convinzione ed esperienza,
che è tempo di organizzare ed approntare
il bilancio di previsione più difficile
della tua vita, la quale fino ad oggi
ha conosciuto solo lavoro e sacrificio,
e che è arrivato il momento
di recuperare il rapporto con gli altri,
con i figli le sorelle il padre
e soprattutto con te stessa
le tue esigenze i tuoi bisogni i tuoi desideri;
sento ancora il bisogno di farti capire
che per molto tempo hai sacrificato
e represso in attesa di tempi migliori,
anche nel momento del bisogno e della solidarietà,
in nome di un senso del dovere inumano e crudele,
l’amore concreto verso i figli,
il ruolo di guida morale delle sorelle minori,
la possibilità di assistere e di essere vicina
ai genitori che ti hanno sempre considerata
la più capace delle figlie, il tempo e le occasioni
per dare un sorriso ristoratore agli altri, l’umana
ricerca di soddisfare desideri bisogni ed esigenze.
Amica rispettabilissima, nel momento in cui
ti appresti a lasciare la Scuola per il meritato riposo,
sento l’esigenza in questa parte del discorso,
nel ruolo di familiare, di augurarti ogni bene, la salute
e tutto ciò che desideri per questo nuovo capitolo
della tua vita; di sperare che in questa fase di passaggio
tu non rimanga sola e che tutti quelli che ti hanno conosciuto,
ti siano vicini per aiutarti a scoprire la vita l’ozio
il sottile piacere di una passeggiata o di una serata
al cinema o a teatro, l’intrigante impegno
di una conversazione fatta di nulla o di una cena
fra amici, l’impegnativa gioia nel recuperare
il mai tardivo ruolo di genitore, la dolce fragranza
di un cornetto alla nutella appena sfornato e tante
altre cose che rendono vivibile la vita.
Amica “applicatissima”, nel giorno in cui ti appresti
a lasciare la Scuola per il meritato riposo
sento il bisogno infine come essere umano
di farti presente e possibilmente farti capire
(il tempo poi e le tue riflessioni aggiungeranno
la convinzione) che la tua vera vita inizia proprio
oggi, primo settembre duemila, che è importante
che le tue energie siano indirizzate e rivolte
verso quelle attività che danno gratificazione e piacere;
sento il bisogno di farti notare che la vita ha offerto
a noi due una delle sue coincidenze strane
e misteriose: nel momento in cui abbiamo riacquistato
la nostra autonomia, le nostre Scuole, alle quali
eravamo particolarmente legati hanno perso la loro,
aggiungendo dolore alla tristezza del commiato;
sento il bisogno per concludere di chiederti perdono
e comprensione per tali brevi note se risulteranno noiose,
seccanti o sgradevoli, di considerarle dettate dal cuore
spontanee affettuose trepidanti e moralmente
corrette e necessarie, e con tali sentimenti a chiusura
ti abbraccio con rinnovato affetto…
Aggiornamento giugno 2003
Il meritato riposo non è arrivato, nonostante
sia arrivato il suo decreto di pensionamento.
Per scelta personale dal 1° settembre 2000,
la stessa continua ad andare a Scuola
senza gratificazione morale e materiale,
solo sfruttamento e lo farà (si è ampiamente
ormai capito) fin quando non sarà mandata via
per la sua posizione illegale e abusiva;
la stessa continua a lavorare esattamente
come prima, con gli stessi orari abitudini
e schemi mentali senza alcun compenso.
Per scelta personale dal 1°settembre 2000,
continua a modulare la sua vita sugli orari
della sua Scuola, sia i suoi impegni domestici
(stiraggio e lavaggio solo di domenica),
sia le malattie e i bisogni dei figli del marito
del padre delle sorelle e del cane (solo assistenza
in orario extrascolastico e solo per brevi permessi
autorizzati, esattamente come prima).
Per scelta personale dal 1°settembre 2000,
ogni mattina allo stesso orario la stessa varca
la soglia di una Scuola campionessa di ingratitudine
e di sfruttamento, oggi come ieri, tra incompetenti
e vagabondi, scarsi di senso del dovere
e di disponibilità al lavoro e all’aggiornamento.
Nel momento del bisogno (come di recente
sperimentato) la mia amica continuerà
a trovare accanto, per sola umanità, solo
e solamente i figli le sorelle i nipoti e i cognati,
tutti sempre da lei trascurati e continuamente bistrattati.