Poesia

260) Cooperativa Uranio – 17/09/2023

 

 

una poesia al giorno

 

Sono sempre presenti, al cuore e alla mente,

tutti i condomini, vecchi amici e recenti,

alla via Giovanni Verga civico 2, insieme

a quelli che han già varcato la sacra soglia.

Arrivano tutti da percorsi diversi, tutti da capire,

tutti da rispettare, la stessa dignità…

C’è l’amico che ha sgrossato, con strumenti adeguati,

la pietra grezza del suo vivere quotidiano,

c’è chi ha corretto la rotta con la riflessione,

ma anche chi non trova più stimoli,

non sa più esercitare i doveri e non riesce

a spostare i limiti per dilatare gli orizzonti culturali…

 

Sono sempre tutti presenti, al cuore e alla mente

e tutti li amo: gli amici modelli di vita;

chi ancora non riesce a dare un senso alla sua;

chi è disponibile al dialogo e al rispetto;

chi afferma il valore della libertà; chi ha la parola

e la purezza d’animo, sempre attento alla dignità

e all’altro; l’amico che ascolta; chi ama parlarsi;

chi modera ma anche quello ambizioso.

Tutti li amo, ma soprattutto chi si sforza ogni giorno,

nella scacchiera della vita, di usare la tolleranza

e il colore bianco a piene mani… mentre

i ricordi si affollano e premono, insieme

a spezzoni di vecchie immagini da Cinema Paradiso…

 

Altri tempi, altra tensione, e l’orgoglio di appartenere

ad una piccola dignitosa comunità e di condividerne

gioie, problemi, le voci, i brusii e le atmosfere

di un mondo che ormai non c’è più, anche se vivo

presente e dolce sempre nella nostra memoria.

Risento ancora le voci allegre dei nostri figli,

(oggi il silenzio regna sovrano), alla ricerca continua

di nuovi giochi; rivedo i tanti momenti di condivisione,

tra tornei di tennis da tavolo, lunghe partite a carte,

le ricorrenze più importanti nella vita delle famiglie, 

nell’ampia sala condominiale, un tempo

agorà di ogni iniziativa comunitaria e non…

 

Sono sempre presenti, al cuore e alla mente,

tutti i condomini, vecchi amici e recenti, 

insieme a quelli che han già varcato la sacra soglia, 

mai dimenticati: Pasquale, Domenico, Pino e Rina.

Rivedo ancora le immagini del giardino

cresciuto nel tempo; i lavori di manutenzione

e ristrutturazione del palazzo; le coperte migliori

stese per accogliere di sant’Antonio la visita benedicente;

l’arrivo delle giostre e della fiera di maggio,

che rompeva per un mese la tranquillità della zona; 

il fuoco di Santa Lucia, che riuniva ogni tredici dicembre

attorno al rogo rituale, piccoli e adulti,

 

per vivere sentiti e veri momenti comunitari

di gioia e di piacevole condivisione…

 

Risento ancora pregnante l’odore diffuso dei crustoli 

primo segnale delle feste di fine anno

e con nostalgia  le voci, tra gossip lavoro

e gioiosa animazione, delle donne impegnate

nei box attrezzati per l’annuale rito

delle conserve come tradizione.

Altri tempi, altra tensione… E i ricordi si affollano,

quelli di un mondo, ormai completamente resettato,

Sottoposto a grosse trasformazioni in pochi anni,

disorientando (e non poco) la nostra generazione,

“costretta a vivere” (come in un viaggio nel tempo)

tutte le epoche e i modelli socio-economici

 

dell’uomo da quando è apparso sulla Terra… 

 

Come dimenticare i cani del rione, Poldo

e i suoi amici, il bracco il pastore e il bastardino,

intenti a giocare scodinzolare far festa correre

e saltare nello spiazzo dell’antica agorà.

I guaiti di Poldo Rocky Aisha Nek e Freddy

mi riportavano ogni sera con nostalgia ed emozioni

al ricordo di un cane bianco pronto ogni mattina,

sulle strade verso San Nicola, a gareggiar col mostro…

E ancora, tra i ricordi indelebili: l’attivismo contagioso

del dinamico presidente; l’entusiasmo dei soci

in tutte le fasi, dalla progettazione alla realizzazione;

lo scoramento dei momenti difficili: l’alluvione,

 

il cedimento del piano terra, il tetto che vola.

 

Ma anche la condivisione, col vicino stadio cittadino,

di ogni evento sportivo importante per la città,

comprese le promozioni in serie B ed A

della locale squadra di calcio; e la compassione

e l’ansia per chi soffre, ad ogni sirena 

delle ambulanze in corsa verso il vicino ospedale.

E, purtroppo, anche la comune amarezza per dover

vivere in una zona (un tempo animata agorà), 

resa degradata dall’insipienza di tutti gli amministratori,

che si sono succeduti negli ultimi settant’anni;

e in una città, che non conosce e ignora assolutamente

la sua storia millenaria e non ama per niente la bellezza…

 

Or che per età gli amici condomini han dato solidità

e stabilità ai loro percorsi, ratificati tra sensi,

emozioni, crisi, sentimenti, progetti, riflessioni,

e finalizzati alla ricerca sempre di sapienza virtù

e  di un senso da dare alla vita, per svelarne, cosa

non sempre facile,  gli arcani e apparenti misteri…,

ho la certezza che a tutti i nostri figli ogni condomino

abbia consegnato le coordinate giuste e una bussola

ben tarata, con l’invito di curarla e mantenerla

sempre e perfettamente in funzione, orientata

e con convinzione sui fermi condivisibili cardini

del vero, del bello, del giusto e del rispetto.

 

Sono sempre presenti, al cuore e alla mente,

tutti i condomini, vecchi amici e recenti,

alla via Giovanni Verga civico 2, insieme a quelli

che han già varcato da tempo la sacra soglia…

 

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