286) Dinamiche di gruppo – 13/10/2023
una poesia al giorno
Ci sono nella vita quotidiana
persone libri o eventi
che ci segnano e ci aiutano
a decifrare e capire la realtà.
Fortunato il mio incontro con Lewin
e il suo maggiore divulgatore
e studioso in Italia negli anni settanta,
l’ottimo e signorile Adriano Ossicini,
lo studioso delle dinamiche che nascono
all’interno di gruppi spontanei
oppure uniti da particolari finalità.
All’interno di tali gruppi, affermava sicuro,
in particolare quelli scolastici, oggetto
di osservazione diretta (con metodica lewiana),
si scatenano tutta la gamma dei sentimenti
che gli esseri umani possano esprimere
per affermare la loro personalità
o per raggiungere il ruolo che ogni individuo
ritiene più o meno giustamente di meritare.
Ricordo chiaramente la sua risposta
alle mie forti perplessità:
possibile che dietro innocenti espressioni
possano annidarsi sentimenti negativi
e violenze a stento repressi?
Certo e Lei lo sperimenterà poi
da operatore scolastico a contatto con gli alunni,
come puntualmente in seguito ho verificato.
E alle mie giustificate conclusioni
per fortuna da adulti tali sentimenti
si attenuano per la raggiunta maturità
di convivenza di tolleranza e di libertà.
Niente affatto, mi rispondeva sorridente,
da saggio navigato e poco indulgente,
fra gli adulti è ancora peggio,
ai sentimenti naturali si aggiungono
quelli della lotta per il potere
o il tornaconto personale.
Puntualmente il riscontro è arrivato,
l’ho sperimentato e lo vivo tuttora
nelle associazioni il peggio
e sistematicamente
nei gruppi in cui mi ritrovo.
M’illudevo di trovare in antiche
istituzioni, sorrette da alte idealità,
altre dinamiche altri rapporti.
Ma solo delusione rabbia e mortificazione,
al corposo sistema valoriale presente
in decreti e atti fondativi non si accompagnano
sempre comportamenti e azioni conseguenziali.
Difficile, quasi impossibile e senza speranza
risulta a siffatti livelli recuperare
il senso del servizio da prestare agli altri,
la disponibilità alla solidarietà,
l’esercizio quotidiano della tolleranza
e della fraterna convivenza,
il senso del sentirsi veramente uniti
come indicato simbolicamente dai semi
del melograno e dai nostri giuramenti
sulle are sacre, emozionati e felici.