Trilogia di un incontro
La guerra di sempre
Sempre in guerra armati, mai una sosta,
in tutte le stagioni, da mattina a sera.
Per alcuni quella della sopravvivenza,
per gli altri pure, costretti dalla natura.
Di qua, una coppia di topi ben affiatati
con agili figli, veloci e bene addestrati;
di loro, sempre in trepida e pavida attesa,
a caccia continua; sul fronte avversario
un gruppo ristretto di gattoni e micetti
mai domi, mai stanchi e sempre affamati…
Sempre sul chi va la, in allerta continua,
per i poveri topi ogni giorno una vita ansiosa,
la ricerca di nuove tane e di nuovi percorsi,
fughe di salvezza in sicuri stretti passaggi.
Neppure per i micioni la vita era liscia,
ogni giorno nuovi strategici progetti, atti
a scardinare le furbizie degli avversari,
in uno con quelli di difesa dai propri nemici,
cani e volpi, ma spesso anche esseri umani.
Battuti da mattina a sera tutti i condotti,
che con dedalo percorso, sotto strade
e abitazioni, hanno vita e ampio respiro;
le fogne tortuose e puzzolenti; ogni minimo
anfratto che può dare protezione; le tane
e i loro rifugi, i resti affioranti di quella
che fu un’antica civiltà, ignorati dai più:
l’agorà, i templi sacri, l’acropoli e le fornaci.
Mai una tregua, mai una sosta…
La tregua forzata
Avvenne che un tempo, nell’anno 2020,
per gli effetti letali di un virus strano,
aggressivo e senza rivali, tutti gli abitanti
di tutti gli stati, per difesa forzata,
serrarono le porte e si chiusero in casa.
Mai topi e gatti ebbero tanto spazio, liberi
si ritrovarono a combattere lunghe campali
e strategiche battaglie, senza mai una tregua.
Un giorno per caso, privi ormai di sospetti
e senza alcun timore, capitarono per caso,
le due coppie – guida, nelle quotidiane
schermaglie da guardie e ladri, o meglio
ancora di carnefici e vittime sacrificali,
ai piedi di un divano davanti ad un grande
schermo, sul quale campeggiava la figura
di un saggio vegliardo. Si bloccarono, esitanti.
Vestito di bianco e con paramenti sacrali,
in uno spazio vuoto, con atteggiamento paterno
dialogava col mondo…Ricordate, diceva,
la pietra scartata dai costruttori è diventata
pietra d’angolo… e da questo ha origine
la rivoluzione di Cristo. Gli ultimi, proprio
gli ultimi al centro di ogni attenzione. Non solo:
per tutti amore e pace in libertà; obbedienza
sempre e solo alla legge divina e non a quella
degli uomini se ad essa non s’ispira…
Mai i poveri animaletti, nel loro mondo,
avevano sentito parlare di buoni sentimenti
e possibili convivenze tra diversi e contrari…
Accortasi tardi della loro presenza,
e con sorpresa anche della loro sorpresa,
la padrona di casa, intenta a seguire la messa
mattutina del papa a Santa Marta… a loro
si rivolse con tono pacato: “Si, anche a voi
è rivolta la parola giusta e profetica del papa
e di Cristo… a tutti gli esseri viventi della terra,
e soprattutto agli ultimi… come voi, che
vi azzuffate da quando esiste il nostro pianeta.
Prendetevi una tregua, riflettete, e date ai vostri
istinti un altro corso e un altro futuro”.
La pace possibile
L’invito fu accettato, e tregua fu subito
tra gatti e topi, almeno per quel gruppo,
uso ad operare tra la Cooperativa Uranio
e il Magistrale,in attesa di applicare
ad ogni loro comportamento l’aurea
massima che il meglio è la misura…
Con l’aggiunta che la stessa diventi
permanente e duratura come giusto canta
Battiato: cerco un centro di gravità
permanente / che non mi faccia mai
cambiare idea / sulle cose e sulla gente…
Da quel giorno, in quel mondo, che sembrava
guidato da leggi immutabili, anche gli animali,
sperimentata la convenienza, si convertirono
alla pace e ad un modello di convivenza
sincera… E i primi, due gatti e due topi,
come il buon Paolo di Tarso, d’accordo
e a zampetto, per portare la lieta novella,
girarono il mondo a predicare una nuova
realtà, mentre i loro familiari, finalmente
poterono (e possono ancora) in libertà
utilizzare i larghi spazi, tra il Pignataro
e il Parco Pignera, che da tempo immemore
gli amministratori locali, col supporto pieno
dei tanti ironici nemici della bellezza,
con oculatezza e lungimirante progettualità,
avevano trasformato in discariche a cielo
aperto, habitat ideale per topi, gatti, rettili,
cani randagi e loro compagnie. Irridendo
ai pochi fanatici veri ambientalisti,
che parlavano vanamente di inutili e
antiestetici parchi e giardini organizzati…
da “Tempi nuovi” di Carlo Ripolo