Poesia

191) Vergogna – 10/07/2023

 

 

Mi vergogno di un’Italia (la mia patria),

modello invidiato ed esempio nel passato

per tutti i popoli della Terra, ridotta a terra

di intrallazzi e corrotti, con i cittadini

plagiati e spettatori inermi, mai formati

come tali, mai resi coscienti dei loro diritti,

drogati di promesse e di favori. Ricordate

la notte del terremoto dell’Aquila? Mentre tanti

(e tanti giovani) morivano sotto le macerie,

alcuni imprenditori brindavano agli affari futuri.

Oggi in piena pandemia, la cosa si ripete.

 

Sconcezze intollerabili…

 

Mi vergogno di una regione (la mia Calabria)

e di una città (la mia Crotone), che chiedono

“sensibilità solidale” sempre e solo alle stesse

persone: quelli che rispettano le regole, quelli

che pagano le tasse in cambio di disservizi

e sprechi… E poi scoprire che “solidarietà”

qui significa coprire le inefficienze e

le incapacità, pagare per gli scrocconi

e quelli che evadono (tantissimi), per quelli

che calpestano le regole (moltissimi) e

non hanno mai pagato nè tasse nè utenze

nè i servizi (tanti e molti)…

Sconcezze intollerabili…

 

Mi vergogno di tutto ciò che è parvenza

parolaia senza costrutto; dell’incapacità

diffusa di progettare cose che servono e

di realizzarli senza sprechi. Prassi odiosa

e consolidata, mai rendicontata, causa reale,

nei nostri territori, di collasso economico

e di degrado generalizzato sul piano

della vivibilità. Intanto i cantieri

che servono sono fermi, le incompiute

aumentano, di pari passo con il degrado

diffuso e l’abusivismo arrogante…

 

Sconcezze intollerabili…

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